Prima di scegliere un sistema di energy storage per il fotovoltaico è bene farsi alcune domande. E’ meglio preferire le batterie al litio o quelle al piombo? Quali sono gli incentivi, i prezzi e le tecnologie disponibili?
Di seguito la nostra MiniGuida.
Autoprodursi l’energia in modo pulito con i pannelli fotovoltaici montati sul tetto di casa è una scelta che molti stanno continuando a fare anche se sono cambiate molte cose.
Grazie ai nuovi sistemi di incentivazione, come le detrazioni fiscali al 50%, prorogate per tutto il 2016, e al calo dei prezzi, il fotovoltaico rimane un buon affare. Il rientro dell’investimento è in genere in tempi accettabili.
Da non dimenticare tra le altre cose la detrazione fiscale del 65% o del nuovo Conto Termico utile per i dispositivi che si possono abbinare bene con l’energia pulita (come lo scaldacqua a pompa di calore, il solare termico, i minichiller per la produzione di acqua calda sanitaria o del riscaldamento in modo efficiente). Questa combinazione taglia in modo deciso i costi di gas o gasolio, se studiati bene possono anche azzerarli.
L’impianto fotovoltaico chiaramente produce quando splende il sole, quindi molti si chiedono, come posso sfruttare l’energia che ho prodotto quando non splende il sole ad esempio la sera o la notte?
Attualmente e fino a poco tempo fa, la maggioranza faceva uso del meccanismo dello Scambio sul posto: ma il valore che ottengo cedendo la “mia” energia alla rete è inferiore rispetto a quello che pago acquistandola.
La soluzione? Utilizzare il massimo dell’energia che ho prodotto con i pannelli. Questo lo posso fare dopo un’analisi attenta delle esigenze energetiche della mia abitazione, installando un sistema di accumulo elettrochimico, quindi un sistema di batterie.
Tra i sistemi più conosciuti ci sono quelli prodotti da Samsung (ESS Samsung, Basato sulla tecnologia agli ioni di litio), oppure quelli di Tesla (Powerwall) che garantisce le sue batterie per 10 anni, ma normalmente la loro durata media arriva tranquillamente a 20 anni, ovviamente con una certa perdita di prestazioni.
Puoi prendere in considerazione anche:
- La ricerca sulle batterie al grafene per capire se ci saranno sviluppi interessanti in ambito domestico;
- Le batterie che hanno vinto il premio alla Intersolar Award 2016 – LG chem;
- Vedere se è possibile davvero ridurre la bolletta fino al 100% con storage più bonus;
Gli Incentivi nel 2016
Quando acquisti un impianto fotovoltaico con accumulo hai diritto alla detrazione fiscale del 50% valide per le ristrutturazioni edilizie. Quindi ti coprono la metà delle spese e te le rimborsano in 10 rate annuali.
Se invece vivi nella Regione Lombardia, il contributo per le batterie di accumulo per fotovoltaico ti viene erogato al lato dell’acquisto. Può raggiungere il 45-50% della spesa a seconda della tecnologia.
La cosa molto interessante è che gli incentivi sono tra loro cumulabili e questo lo conferma l’Agenzia delle Entrate. Come puoi riuscirci? Devi farti seguire da personale specializzato e mettere a confronto ciò che ti dicono.
Come dovresti installarle?
Le batterie puoi installarle tra l’impianto fotovoltaico e l’inverter (pre-produzione), oppure dopo l’inverter (post-produzione). Nel primo caso non è necessario aggiungere nessun inverter, se quello usato è compatibile.
Gli accumulatori possono essere caricati solo dal fotovoltaico (sistema monodirezionale). Oppure puoi decidere di farli caricare anche dalla rete (sistema bidirezionale). Utilizza quest’ultimo sistema solo in caso di necessità perché altrimenti riduci il tuo guadagno.
E’ evidente il motivo per cui gli accumuli più diffusi sono quelli monodirezionali.
Vanno meglio batterie al piombo o al litio?
Dobbiamo dire innanzi tutto che le batterie piombo-acido sono quelle che costano meno, ma hanno anche una durata inferiore, sono molto ingombranti e devi posizionarle in zone arieggiate perché quando sono in carica producono gas potenzialmente nocivi.
Riescono a lavorare bene solo se vengono sfruttate al 50%, altrimenti la durata si riduce drasticamente. Quindi se ho bisogno di 3 kWh, dovrò utilizzare storage al piombo-acido da 6 kWh.
Invece gli accumuli agli ioni di litio hanno una vita molto più lunga, ingombrano meno, ma costano di più. A differenza delle precedenti batterie puoi sfruttarle fino all’80% della capacità nominale. Quindi nel dimensionamento è necessario una capacità più contenuta.
Tornando al nostro esempio, se ho bisogno di 3 kWh, teoricamente ho bisogno di 3,75 kWh di capacità di storage, una bella differenza.
I PREZZI
Quanto costano questi sistemi? Non è proprio semplice dare un’indicazione esauriente. Perché? I costi continuano a calare per ora. Le tecnologie sono diverse, i costi di installazione possono variare a seconda dell’installatore, le spese burocratiche sono legate al luogo di installazione.
Perdo gli incentivi in Conto Energia se aggiungo gli accumulatori?
Cosa fare se hai già il tuo impianto fotovoltaico? Attualmente la normativa permette a tutti di integrare il proprio impianto fotovoltaico con le batterie senza perdere gli incentivi.
Esiste comunque un’unica eccezione: gli impianti al di sotto di 20 kW incentivati con il primo conto energia.
Bisogna, in ogni caso, rispettare le norme di connessione come la CEI 0-21 e la CEI 0-16 e rispettare le delibere dell’Autorità per l’Energia come la 574/2014 e 642/2016 senza dimenticarsi delle regole tecniche del GSE.
Anche in questo caso è fondamentale farsi seguire da professionisti del settore. Possiamo metterti in contatto con alcuni installatori della tua zona che hanno già dimostrato di saper lavorare su questo tipo di necessità.