Prima di approfondire quali soluzioni ci sono per smaltire un tetto in Eternit, conosciamo meglio il nostro nemico: l’amianto.
Cosa è l’amianto?
Spesso lo chiamiamo Eternit, ma in realtà si tratta di un nome commerciale che fa riferimento a prodotti contenenti amianto, un minerale naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso. Si ottiene a seguito di un’attività estrattiva, e il suo nome deriva dalla parola Asbesto (significa “che non si spegne mai”).
La cosa sorprendente è che in un centimetro lineare si possono affiancare 335.000 fibrille di amianto. Per fare un paragone, nello stesso spazio possiamo affiancare 250 capelli! Questo ci fa capire quanto possono essere sottili e insidiose le fibrille!
Perché è dannoso?
La pericolosità dell’amianto consiste, infatti, nella capacità che il materiale ha di rilasciare fibre potenzialmente inalabili dall’uomo, fibre che hanno la caratteristica di dividersi in senso longitudinale anziché trasversale come le altre tipologie di fibre. La sua pericolosità è comunque legata allo stato di conservazione.
Non sempre l’amianto, però, è pericoloso; lo è sicuramente quando può disperdere le sue fibre nell’ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, dilatamento di acqua piovana. Le malattie da amianto possono manifestarsi dopo molti anni, a volte anche dopo 40 anni dalla prima esposizione.
Quali incentivi ci sono per risanare il mio tetto?
Detrazione al 50%
Secondo la guida dell’Agenzia delle Entrate è sufficiente smaltire una copertura contenente amianto, seguendo le procedure indicate dalla normativa, per avere diritto ad una detrazione fiscale del 50% sull’importo speso, tale bonus viene spalmato in dieci anni. Facciamo degli esempi concreti: per piccole superfici, ad esempio 60 mq, il costo medio si attesta sui 25€ a mq. Quindi, smaltirlo con una ditta specializzata, mi costa ca. 1500,00 €. Questo significa che 750,00 € mi verranno restituite in dieci anni in forma di sconto fiscale. Attenzione però: Questo vale se paghi IRPEF e se non hai altre detrazioni fiscali che coprono interamente la tassa che altrimenti avresti dovuto pagare (l’IRPEF a credito non viene riconosciuta).
Un altro aspetto importante di cui devi tenere conto è che dopo lo smaltimento non puoi rimanere senza tetto! Devi pensare alla ricopertura. Anche questa può rientrare nella spesa da inserire nella detrazione fiscale e le soluzioni sono molteplici. Molti ne hanno approfittato ricoprendo il tetto con moduli fotovoltaici. Non c’è bisogno di avere paura della variazione catastale.
Anzi, in questo modo puoi beneficiare di un altro vantaggio che non è da poco: tutta l’operazione può essere ripagata dall’energia che risparmi e da quella che “vendi”(SSP). Certo, ci vorrà un po’ di tempo, ma se faccio finanziare l’investimento, la rata potrebbe corrispondere esattamente con quello che risparmio, evitando così di sentirne il peso economico.
Detrazione al 65%
Molti probabilmente stanno pensando, ma perché mai dovrei scegliere la detrazione fiscale al 50%, quando posso scegliere quella al 65%, non mi conviene di più?
Certamente, ma ci sono alcune considerazioni da fare. Per ottenere il bonus fiscale del 65% devo rispettare determinate clausole.
Quali?
Nel prossimo post lo vedremo insieme.
E’ tutto chiaro? Hai bisogno di capire meglio alcuni aspetti?