Il Pellet rientra a tutti gli effetti tra le fonti rinnovabili, categoria delle biomasse. Il risparmio sul riscaldamento è notevole, per questo molte famiglie e aziende hanno puntato bene su questo prodotto. Certamente meno inquinante rispetto a gasolio o benzina. Come fare la scelta giusta?
Come scegliere il Pellet migliore? Oggi il prezzo sembra essere l’unico parametro utile per scegliere qualsiasi cosa. Nonostante sia un aspetto fondamentale, soprattutto in efficienza energetica, spesso vale il detto che “chi più spende, meno spende”. Certo è che comunque bisogna verificare come vengono impiegate le risorse per avere il massimo beneficio.
Quali sono dunque i parametri da considerare per acquistare un buon pellet?
1. Il potere calorifico. Definito anche come l’energia termica che un kg di pellet riesce a dare. Dove trovi questo dato? Deve trovarsi nell’etichetta e i valori possono andare da 4,5 a 5,5 kWh/kg. Capisci bene che più è alto questo valore e meglio è, questo perché la stufa impiegherà meno a riscaldare l’ambiente e di conseguenza “consumerà” meno pellet. Ecco perché non è detto che se spendi meno per ogni sacco risparmierai! Potresti essere costretto a comprare più sacchi rispetto al tipo che rende meglio.
2. Residuo di Cenere. Questo parametro determinerà quanto il pellet sporcherà la stufa e dovrebbe essere inferiore all’1% come spiega l’ANFUS (Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini).
3. Il legno da cui è ricavato. Ecco la classifica secondo i tecnici esperti:
- Faggio Puro
- Abete (attenzione però è una pianta resinosa e può sporcare maggiormente la stufa)
- Latifoglie
- Misto
- Si può utilizzare anche il pellet fatto con biomasse varie: segatura di legno mischiata a scarti di mais. Questo tipo però è consigliato per grandi caldaie e non per le stufe di tipo domestico.
Sembra che a questo punto sei pronto per scegliere bene. Purtroppo no. Perché quello che viene indicato nell’etichetta deve essere attendibile. Un metodo efficace per esserne più sicuri è verificare la certificazione.
4. La Certificazione. A livello europeo esiste la EN Plus che controlla tutte le caratteristiche chimico-fisiche del pellet e divide i prodotti in 3 categorie: la A1 per il pellet più pregiato, una seconda, detta A2, e una terza contrassegnata con la lettera B nella quale finirà il pellet più scadente, adatto solo ad esser bruciato per usi industriali.
5. Trasporto. Anche questo può essere importante. Chi consegna il pellet potrebbe anche includere il trasporto nel prezzo, non tutti lo fanno.
Ma quali marche possono corrispondere alle caratteristiche che abbiamo indicato? Dai uno sguardo qui sotto e prova ad esaminare il pellet che vedi alla luce di quanto ti abbiamo indicato.