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Se presti attenzione ad alcuni semplici aspetti potrai fare la scelta del fotovoltaico migliore per te e per la tua famiglia
Sono tante le persone che per detrazioni fiscali (al 50% per chi lo installa entro quest’anno) e prezzi bassi (70% in meno) si organizzano per scegliere un impianto fotovoltaico. Dunque un’ottima scelta che anche tu puoi fare sia dal punto di vista economico che ambientale.
Giusto per capirci: I tempi di rientro dell’investimento in Italia adesso vanno dai 5 ai 7 anni a seconda di alcune variabili considerate. Una volta ripagata la spesa si ha un risparmio netto interessante, che per un utente con consumi pari a 4.000 kWh all’anno può essere di oltre 700 euro l’anno e per uno con consumi più bassi, 2.700 kWh/anno, si aggira intorno ai 450-500 euro l’anno.
Prima di decidere di installarlo ci sono però diverse cose da sapere.
Per farti destreggiare al meglio nella scelta, abbiamo deciso di riepilogarti in 4 punti le piccole verifiche che devi fare per la scelta migliore. Se li seguirai eviterai di pentirti della scelta che hai fatto.
Partiamo:
1. La Taglia
La scelta più importante è dimensionare l’impianto su misura dei propri consumi. Conviene, infatti, che l’impianto non produca più energia di quella consumata, perché l’eccedenza immessa in rete verrebbe sì retribuita, ma a valori inferiori di quelli pagati per i kWh prodotti fino al raggiungimento dei consumi.
Dato che l’impianto ti sarà “cucito su misura”, a parità di consumi ti basterà un impianto più piccolo e dunque meno costoso se vivi dove c’è più sole.
Ad esempio, una famiglia che consumi 4.000 kWh/anno, se vive a Cagliari dovrebbe optare per un impianto da circa 2,75 kWp, mentre la stessa utenza a Torino dovrebbe preferire un impianto da 3,5 kWp.
2. Quanto produrrà ogni anno?
Nello stimare la produzione dell’impianto, oltre che della latitudine e della radiazione solare disponibile, il progettista terrà conto di altri fattori.
Ad esempio bisogna vedere se il tuo tetto è esposto perfettamente a Sud e se permette di installare i moduli con la giusta inclinazione.
Uno scostamento di 90° a Est o Ovest causa una riduzione del 20% della produzione su base annuale. Se l’inclinazione del tetto va dai 10° ai 30° il tuo impianto potrà lavorare bene.
Un ultimo fattore importante è lo spazio che hai a disposizione. Se nel tuo tetto c’è poco spazio bisognerà scegliere moduli ad alta efficienza che producono la stessa energia con meno superficie.
3. Future Necessità
Scegliendo il tuo impianto tieni sempre conto dei consumi elettrici previsti per il futuro, ad esempio l’installazione di condizionatori o di piastre ad induzione per la cottura.
Una buona idea può essere abbinare al fotovoltaico l’installazione di pompe di calore elettriche. Questa applicazione molto efficiente, che dà sia raffrescamento che calore, sposta i consumi per il riscaldamento dalla bolletta del gas a quella elettrica, con grande convenienza per chi l’elettricità se la produce in proprio con il solare in modo gratuito.
4. Come lo utilizzerai?
Altro fattore che aumenta la convenienza del tuo impianto fotovoltaico è la massimizzazione dell’autoconsumo, cioè il fatto di riuscire ad utilizzare direttamente, senza farla passare per la rete, quanta più energia possibile prodotta dall’impianto.
L’energia usata direttamente, infatti, sostituisce quella prelevata dalla rete ed è conveniente perché su questa non si pagano tasse e costi di commercializzazione legati al kilowattora.
È molto più conveniente dunque usare sul momento tutta l’energia prodotta dal solare, anziché immetterla in rete, visto che non consumiamo abbastanza di giorno, e poi dover acquistare altra elettricità dalla rete alla sera.
Ciò nonostante il meccanismo dello Scambio su posto, che funziona come una sorta di batteria virtuale, rimborsi una parte degli oneri.
Molti comunque non vogliono aspettare che il regime dello scambio sul posto rimborsi loro l’energia che hanno immesso in rete, quindi optano per i moderni sistemi di accumulo che stanno raggiungendo traguardi molto interessanti.
Non solo, a breve ci sarà la liberalizzazione dell’energia elettrica e purtroppo questo come indicato dalle associazioni dei consumatori ha portato solo aumenti.
Per questo molti si stanno informando in modo più approfondito. Il desiderio è smettere di bruciare risorse che potrebbero essere mantenute nel proprio portafoglio.
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