Mentre parlavi con il consulente energetico hai appreso che tra i vantaggi economici degli impianti fotovoltaici c’è anche lo scambio sul posto. Oppure hai acquistato il tuo impianto e vuoi capire meglio come funziona.
In Italia è diventato un elemento spesso imprescindibile con l’installazione dei pannelli solari fotovoltaici. Alcuni non ne sono molto favorevoli, altri si.
Partiamo dai vantaggi che puoi ricevere.
I vantaggi dello Scambio sul Posto
Il servizio di scambio sul posto ti permette di compensare l’energia che paghi quando il fotovoltaico non produce in modo sufficiente, ad esempio la sera.
Questo avviene grazie al fatto che di solito, durante il giorno, l’energia solare non viene subito consumata, perché in casa, ad esempio, non sono attivi diversi elettrodomestici.
Quindi, dove finisce tutta l’energia che produci ma non consumi subito? Se non possiedi un sistema di accumulo finisce tutta in rete (naturalmente se non si tratta di impianto ad isola).
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Alcuni hanno paura di regalare energia, ma in realtà, ogni volta che la cediamo ci viene pagata come compensazione.
È come ricevere un rimborso per la bolletta energetica pagata, dovuto all’uso di energia dalla rete nei momenti in cui il sistema fotovoltaico non poteva produrre o la produzione non era adeguata a soddisfare i consumi.
È importante riconoscere che non tutto ci viene rimborsato; infatti, come è noto, il pagamento della bolletta non copre solamente il costo dell’energia, ma include anche le tasse, le quali non sono soggette a rimborso.
Quanto mi paga il GSE il surplus di energia che immetto in rete?
Andare a vedere la formula per calcolare il contributo in conto scambio è molto complesso e potrebbe non farti capire alla fine cosa puoi ottenerne.
Però l’esperienza insegna, e grazie a oltre 1.597.447 impianti fotovoltaici installati in Italia, molti installatori sono concordi nel dire che per ogni kWh puoi ottenere dai 10 ai 12 centesimi di euro, con punte massime di 14 centesimi.
Certamente, l’acquisto dell’energia dalla rete potrebbe costare il doppio, ma è essenziale ricordare che il motivo principale è l’alta tassazione inclusa nelle bollette.
Quindi il costo reale dell’energia è ben pagato e lo scambio sul posto può aiutarti ad ammortizzare più velocemente il costo del tuo impianto fotovoltaico.
Sì, ma chi ti paga? Alcuni pensano sia l’Enel, ma non è così. Si tratta sempre di un ente pubblico e si chiama GSE. Che tipo di organizzazione è?
Cosa è il GSE?
Nel sito ufficiale leggiamo: “Siamo la società individuata dallo Stato italiano per perseguire e conseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale, nei due pilastri delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.”
L’acronimo GSE significa: Gestore dei servizi Energetici ed ha come socio unico il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
In pratica si tratta del braccio statale per promuovere l’energia sostenibile. Non si occupa quindi solo di promuovere gli impianti fotovoltaici, ma anche eolici, biomassa, etc.
In passato ha avuto un ruolo fondamentale per l’erogazione degli incentivi in Conto Energia, dando una grande spinta al settore dell’energia solare.
E anche se lo scambio sul posto è una convenzione che viene rinnovata tacitamente ogni anno, da oltre un decennio il GSE non ha mancato di pagarne i contributi mediante bonifico bancario.
Ma non tutti possono accedere a questo servizio.
Chi può beneficiarne dello scambio sul posto per il fotovoltaico
L’obiettivo dello scambio sul posto è permetterti di migliorare il consumo dal tuo impianto fotovoltaico. Alcuni lo vedono come un sistema di accumulo virtuale.
Quindi è evidente che se stai pensando al fotovoltaico solo per vendere energia, lo scambio sul posto non è applicabile.
Lo Scambio sul Posto può essere applicato agli impianti alimentati da fonti rinnovabili e alla Cogenerazione ad Alto Rendimento con una potenza fino a 200 kW (la potenza totale degli impianti installati nel sito non deve superare i 500 kW).
Da questo range devi escludere gli impianti con i pannelli solari da balcone. Questi non possono beneficiare dello scambio sul posto, ma hanno procedure più snelle per l’installazione e l’attivazione.
Quando ti viene pagata l’energia immessa in rete
In pratica i pagamenti vengono fatti in 2 tranche semestrali e una annuale. Quelle semestrali sono in acconto. Il GSE presume che tu invierai alla rete un certo quantitativo di kWh sulla base di statistiche sulla produzione degli impianti.
Questi pagamenti vengono effettuati a giugno e a novembre. Invece il conguaglio annuale te lo puoi aspettare entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento.
Sfruttare la convenzione dello scambio sul posto rappresenta un’eccellente strategia per bilanciare l’energia che devo prelevare dalla rete nei momenti in cui il mio impianto fotovoltaico non produce a sufficienza.
È essenziale sbrigare le pratiche nel modo corretto.. Come si può fare? In due modi. È possibile visitare il sito ufficiale per inoltrare la propria richiesta, a condizione di possedere le competenze necessarie. In alternativa, è disponibile l’assistenza dei nostri partner qualificati.
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Con l’adozione della direttiva Red II (D.Lgs. 199/2021), lo scambio sul posto è destinato a cessare, favorendo un passaggio ideale al regime del Ritiro Dedicato, senza trascurare le Comunità energetiche.
Per i nuovi impianti fotovoltaici, comunque, è formalmente ancora possibile richiedere l’attivazione dello Scambio sul Posto. Nonostante la soppressione prevista, i decreti attuativi che avrebbero dovuto decretare la conclusione dello scambio sul posto non sono stati emanati.
Pertanto, in assenza di direttive specifiche, lo Scambio sul Posto rimane effettivamente attivo.
Al termine dello scambio sul posto, i titolari di impianti fotovoltaici potranno optare per tre alternative:
- Il Ritiro Dedicato
- L’autoconsumo
- Aderire alle comunità energetiche per ricevere un compenso basato sul valore di mercato dell’energia immessa in rete