L’escalation della guerra potrebbe portare ad un’impennata dei prezzi dell’energia?

La guerra potrebbe portare ad un’impennata dei prezzi dell’energia

La tensione politica ed economica generata dalla guerra sta diventando un macigno insostenibile. Mentre la maggioranza delle persone vive la sua vita scadenzata dalle abitudini e dagli impegni, a poca distanza da noi si stanno consumando dei conflitti che gravano su ciascuno di noi come la spada di Damocle. Non sappiamo quando ne subiremo le ripercussioni, ma siamo consapevoli che tutti ne pagheremo prima o poi lo scotto. L’escalation della guerra, potrebbe portare ad un’impennata dei prezzi dell’energia?

Giovedì 14 Novembre il prezzo del gas si è spinto sopra quota 46 euro al MWh. Questo è un dato record per il 2024. Ci saranno ripercussioni sul prezzo del gas e della corrente elettrica?

Quali sono le prime avvisaglie di rincari all’orizzonte?

Come indicato dal Sole 24 ore, la notizia che ha originato delle tensioni sui prezzi del gas è la vittoria di Omv in un arbitrato contro Gazprom Export presso la Camera di commercio internazionale. Alla società austriaca verranno riconosciuti danni per 230 milioni di euro più interessi e costi. La Società ha chiarito fin da subito che intenderà recuperare la somma riducendo i prossimi pagamenti da versare ai russi.

È inevitabile che, quando si va ai ferri corti ci possano essere ripercussioni nelle relazioni contrattuali, compresa l’eventualità di una potenziale interruzione delle forniture di gas.

Secondo Tom Marzec-Manser, responsabile di Gas Analytics, specializzato nel commercio globale di gas naturale con un focus particolare sul mercato europeo del gas e sulle esportazioni russe, “i transiti di gas russo via Ucraina potrebbero quasi dimezzarsi a partire dal 21 novembre. Se si ommetterà di effettuare il pagamento entro il 20 novembre di circa 213 milioni a Gazprom, i Russi potrebbero disporre l’immediata rescissione del contratto”. In che modo ci interessa questa notizia?

Perché ci interessa personalmente questa notizia?

Ci interessa direttamente perché Gazprom, attraverso l’Ucraina, invia in Europa regolarmente circa 42 milioni di metri cubi al giorno di gas. Questo gas, oltre all’Austria, è diretto anche in Moldova, in Slovacchia e in Italia. Il contratto di transito del gas scadrà a fine 2024. A quanto pare, Kiev non ha nessuna intenzione di rinnovarlo, anche se si è resa disponibile alla ricerca di soluzioni alternative per evitare l’interruzione totale di gas dalla Russia.

Gazprom ha aumentato nel frattempo le sue esportazioni di gas per altre vie, come il gasdotto Turkstream che si dirama verso i Balcani. Da questa via alternativa le forniture di gas, inizialmente molto competitive nei prezzi, adesso hanno visto una risalita dall’inizio dell’anno di oltre il 15%.

Perché dobbiamo aspettarci una probabile impennata dei prezzi dell’energia?

Se facciamo mente locale, circa due anni fa, il prezzo del gas si avviava a raggiungere i 300 euro al MWh, prezzi che avevano fatto risalire vertiginosamente i prezzi di luce e gas. Mentre nei mesi primaverili di quest’anno il prezzo del gas ha toccato i minimi storici, arrivando a 25 euro/MWh. E adesso è risalito a quasi 46 euro a MWh.

Cosa non è chiaro? Rispetto a due anni fa il prezzo del gas è 12 volte più basso. Eppure, i prezzi di luce e gas non si sono abbassati proporzionalmente. Sono rimasti alti nonostante il forte deprezzamento nelle forniture degli ultimi due anni.   

Purtroppo, quando il prezzo del gas aumenta, immediatamente i prezzi al consumatore finale schizzano alle stelle. Mentre quando il prezzo del gas diminuisce, il prezzo per noi consumatori non subisce proporzionalmente la stessa diminuzione. Si attesta sempre ad un valore di riferimento medio-alto in modo da proteggere gli interessi delle imprese che speculano in questo mercato.

Quindi a fronte di un escalation della guerra, si potrebbe ventilare l’ipotesi di una parziale o totale interruzione delle forniture di gas da parte della Russia. Questo dato negativo, potrebbe generare automaticamente un’impennata dei prezzi del gas al consumatore. Essendo le bollette della luce fortemente condizionate dal prezzo del gas, ad un aumento del gas aumenteranno anche le bollette della luce.

Quindi siamo costantemente sul chi va là, con il timore che una brutta notizia faccia schizzare alle stelle il prezzo del gas e di riflesso il prezzo del carburante e della corrente elettrica.

Come potresti tutelarti per non dipendere esclusivamente dalle oscillazioni del mercato del gas? Installare un impianto fotovoltaico con Batteria di Accumulo potrebbe essere un ottimo sistema per rendersi indipendenti.

Potrebbe interessarti anche un nostro approfondimento sull’aumento del prezzo dei moduli fotovoltaici previsto a partire dal 2025.

Immagine di copertina, credits: Fonte: shutterstock_2542162685
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Luigi Schirru
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Sono un appassionato di fotovoltaico da più di 15 anni. Amo trasformare difficili informazioni tecniche in un linguaggio comprensibile a tutti. Tra le mie collaborazioni sono orgoglioso di quelle che ho avuto con: SunPower (con cui ho scritto alcuni articoli), aziende del gruppo E.ON, aziende del gruppo Enel

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